Into the Wild è un film di Sean Penn del 2007 ed è la trasposizione cinematografica del libro di Jon Krakauer “Nelle Terre Estreme”. Uscito nel 1996 e divenuto un classico della subcultura urbana. Il libro parte dal diario di viaggio di Christopher McCandless, un giovane americano, il quale dopo una laurea a pieni voti, decide di partire per un viaggio verso la natura selvaggia dell’Alaska, abbandonando la famiglia e un futuro agiato che lo vedeva inserito perfettamente nella società americana.
Dopo la lettura affascinata del libro, Sean Penn attese 10 anni prima di ottenerne i diritti ed il benestare della famiglia, ma seppe ripagarli restituendone un omaggio perfettamente riuscito, sviluppato attorno ai due filoni principali, quello della fuga e quello dell’inseguimento della profonda conoscenza di sé. A partire da queste tematiche si inizia a diffondere una nuova concezione del viaggio on the road, un viaggio come strumento attraverso cui prendere in esame la propria posizione nella società ed analizzarla in ogni suo meandro.
Sean Penn, percorrendo il doppio binario della regia e della sceneggiatura, oltre a narrare gli ultimi due anni di vita di Chris McCandless, è riuscito a tracciare la perfetta estetica di questo forte bisogno di ricerca: il gioco di contrasti alterna gli ampi spazi al senso di vuoto del protagonista, come estensione dell’enormità della natura.
Se delineando i tratti della natura descritta da Krakauer, Il film ha contaminato buona parte dell’immaginario collettivo di una intera generazione, altrettanto cruciale è il ruolo svolto da Eddie Vedder che per l’amico Sean Penn ha scritto ed interpretato tutti i brani della colonna sonora. La sua musica colma perfettamente le emozioni delineate dalla sceneggiatura ed è presto divenuta un cult per gli amanti di quel mondo polveroso e selvaggio. L’ideale di fuga dalla realtà che echeggia nel film ha trovato espressione qualche anno dopo nella rivoluzione green (dall’ambientalismo al vegetarianismo ecc.) ed i suoi seguaci hanno tratto numerose citazioni dalla sceneggiatura e dalle canzoni presenti nel film stesso.
A dare un volto a questa estrema idea di vivere la vita fuori dal tracciato dettato dai ritmi della società moderna si è prestato Emile Hirsh, l’attore statunitense protagonista del film e dei video musicali di Eddie Vedder, che è entrato perfettamente nel personaggio fino a fondersi con lo stesso Chris nell’immaginario collettivo.
Con un dosaggio sapiente di ottimi ingredienti, Into The Wild ha riscosso un successo che trascende i numeri e le reazioni immediate dei botteghini, riuscendo ad imporsi come icona della continua ricerca verso la presa di coscienza e di comprensione della propria esistenza. Attraverso questo film, Sean Penn ha portato la vita di Chris McCandless alla portata di tutti, avvicinandolo al pubblico, senza renderlo un idolo, ma piuttosto un comune mortale con il quale ognuno è riuscito ad identificarsi. Ognuno ha potuto vestire i panni di Chris, immaginare di ribellarsi al proprio destino, rivalutare le proprie scelte quotidiane, i propri obiettivi e sognare un viaggio verso una propria personale Alaska. Into the Wild ci ha spalancato le porte di un bisogno latente di attaccamento alla nostra vera essenza e alla natura.