Su una cosa non si discute: l’estate è la stagione del surf. E’ anche vero, tuttavia, che nella maggior parte degli spot, durante la bella stagione si hanno fin troppe giornate piatte e line-up molto affollate. Ecco allora che, malgrado il freddo rappresenti un ostacolo importante, l’inverno può riservare un fascino non trascurabile per un discreto numero di surfisti. Innanzitutto quando l’acqua inizia ad essere gelida, spesso le onde sono lunghe e di maggiore qualità. Poi il fatto di dover impiegare più energia con le braccia per raggiungere la line-up costituisce una palestra perfetta: la fatica è tanta ma il risultato è assicurato e quando arriverà l’estate il surfista avrà sicuramente raggiunto un livello superiore. Inoltre, acque gelate e venti impetuosi costituiscono un test di ammissione molto severo: soltanto una passione viscerale può far alzare dal letto qualcuno la mattina presto per tuffarsi tra le onde ghiacciate.

Un ulteriore aspetto che ha da sempre un grande fascino è la possibilità di surfare in solitudine: scivolare su onde perfette in compagnia di un paio di altri surfisti al massimo è semplicemente impensabile durante la bella stagione. Va però detto che questo aspetto sta iniziando a venire meno: nell’ultimo anno gli spot non sono più così deserti in inverno perché con la pandemia in corso sempre più surfisti e surfiste intrepidi si stanno dedicando al surf invernale. Il mare, infatti, è quanto di più ampio possiamo immaginare, offrendo tutto lo spazio necessario per stare socialmente distanti in modo del tutto naturale. Ecco allora che diventa uno sport perfetto di questi tempi: si pratica all’aria aperta, senza assembramenti, godendosi un po’ di aria fresca e magari anche qualche raggio di sole invernale. A questo si aggiunga che moltissime persone stanno lavorando da casa, che la gran parte delle attività sportive sono temporaneamente sospese ed infine che l’attrezzatura invernale da surf negli ultimi anni è sempre più performante ed accessibile. Tutto ciò sommato, si comprende perché sempre più surfisti stanno iniziando a tuffarsi tra le onde gelate.
Quando si parla di surf con temperature particolarmente fredde, vanno presi in considerazione anche alcuni rischi, che possono però essere prevenuti pianificando anticipatamente la session.

La prima cosa da fare è procurarsi il giusto vestiario: è importante scegliere una muta che abbia uno spessore minimo di 5/4 mm, preferibilmente con la zip sul petto o meglio ancora senza zip. È meglio evitare il cappuccio rimovibile, per non sentire l’acqua gelida scorrere ovunque. Poiché i piedi sono la prima parte del corpo ad andare in ipotermia, è consigliabile scegliere calzari spessi almeno 7 o 8 mm, mentre per le mani i guanti a muffola sono da preferire, mantenendo maggiormente il calore. Infine non dimentichiamo un paio di tappi per le orecchie, così da non incorrere nel rischio di contrarre “l’orecchio de surfista”.
Se lo spot in cui siamo diretti non è troppo lontano, è meglio indossare calzari e muta, almeno fino alla vita, già a casa; l’importante è ricordarsi di portare un paio di pantaloni caldi, dei calzini di lana spessi e delle scarpe per dopo. Se si prepara la tavola a casa applicando uno strato generoso di paraffina adatta alle condizioni climatiche e montando già pinne e leash, si riducono al minimo le cose da fare poi con le mani sferzate dal vento freddo. Per quando la session sarà terminata è bene avere dell’acqua o meglio ancora del tè caldo in un termos, così da mantenersi idratati e scaldarsi, insieme a qualche snack, visto che le basse temperature ci fanno bruciare giù calorie.
La regola d’oro per ogni surfista rimane sempre di ascoltare il proprio corpo quando si è in acqua e questo è ancora più vero in inverno: se sentiamo che nuotare avanti e indietro lungo la line-up non è più sufficiente a scaldarci, è ora di uscire. L’inverno è lungo e abbiamo ancora tanti giorni freddi e venti gelati davanti a noi.